
26 Giugno 2025
La Strada dei Beffroi
Scoprite la Strada dei Beffroi dell'Alta Francia: Dunkerque, Lille, Douai, Cambrai... Tesori architettonici che sono patrimonio dell'UNESCO.
Foto di copertina: Borgo di Septmonts, Aisne, Alta Francia © Shutterstock /Alexandra.ROSA
L’Alta Francia custodisce un patrimonio unico: le torri civiche, i celebri beffroi, oggi protetti dall’UNESCO. Simboli del potere comunale nel Medioevo, scandivano il tempo della città tra fede e conflitti. Tipiche del Nord, e visibili solo qui e in Belgio, si riconoscono per le loro forme slanciate, i carillon, gli orologi, le torri di guardia, le guglie e le banderuole che svettano sul cielo fiammingo.
Sulla Strada dei Beffroi: Dunkerque
Dunkerque, nel cuore del suo centro storico, ospita due torri civiche d’eccezione. Il Beffroi di Saint-Éloi (torre civica di Saint-Éloi) , con i suoi 58 metri, offre una vista spettacolare a 360 gradi sulla città, il porto e le distese sabbiose della costa. Più imponente, il Beffroi dell’Hôtel de Ville (torre civica del municipio) alto 75 metri: apre le sue porte solo in rare occasioni, come le Giornate Europee del Patrimonio o quelle dell’Architettura.

Accanto, l’Hôtel de Ville ( municipio) sfoggia con fierezza la sua architettura in stile rinascimentale fiammingo, con facciate in mattoni rossi e bianchiche richiamano l’identità architettonica della città. All’interno, alla base del Beffroi, una grande vetrata mette in scena il ritorno trionfale di Jean Bart, il corsaro di Dunkerque, dopo la vittoria nella battaglia di Texel del 1694.
Sulla Strada dei Beffroi: Lille
Nel cuore della “capitale delle Fiandre”, a pochi passi dal municipio, il Beffroi di Lille domina la città con i suoi 104 metri d’altezza come un emblema degli anni Trenta. Per scoprire ed ammirare la vista panoramica della città basta salire i suoi 109 gradini: in cima, lo sguardo abbraccia Lille a 360 gradi.

Ispirandosi alla natura, piante rampicanti, fiori sbocciati, ali di libellula… l’Art Nouveau è un movimento artistico nato in Francia tra il 1890 e il 1920 con un’ambizione chiara: rompere i codici rigidi dell’arte classica e restituire meraviglia la vita quotidiana. Niente più linee dritte né simmetrie rigide: spazio a curve, volute e arabeschi, come se tutto nell’universo dovesse danzare. Questo stile trasforma strade, abitazioni, arredi, vetri, ferri battuti, caratteri tipografici, manifesti e oggetti d’uso comune in creazioni vive, eleganti, quasi incantate.
Sulla Strada dei Beffroi: Armentières
Ad Armentières, a una ventina di chilometri da Lille, il Beffroi si innalza per 67 metri sopra i paesaggi fiamminghi. Simbolo del potere comunale, questa torre ha attraversato secoli di storia turbolenta: da torre medievale a prigione, poi posto di guardia, quindi bersaglio di guerre. Bruciata, distrutta, ricostruita, oggi rivive in stile rinascimentale fiammingo ed è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Sui monti delle Fiandre, il Beffroi di Bailleul torre in mattoni gialli in stile neorinascimentale fiammingo. Alto 62 metri e accessibile con 200 gradini, domina la città dal 1932, anno in cui fu ricostruito dopo il bombardamento che lo distrusse nel 1918.
Sulla Strada dei Beffroi: Bergues
Con i suoi 206 gradini, lo stile fiammingo in pietra bianca luminosa e un richiamo all’atmosfera di Giù al Nord, il Beffroi di Bergues invita a prendere quota, letteralmente e culturalmente.

Come molti altri beffroi del Nord, anche quello di Bergues ha attraversato guerre, invasioni, distruzioni e rinascite. Dal 2005 è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ma per gli abitanti della regione è molto più di un titolo: è uno dei beffroi più belli, capace, dicono con fierezza, di rivaleggiare con quelli dei vicini belgi.
Sulla Strada dei Beffroi: Douai
Considerato “il più bello di tutti”, e non solo dai douaisiens, il Beffroi di Douai è stato inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2005. Con la sua architettura autentica del XIV° e XV° secolo e i 54 soli dorati del suo carillon, continua a incantare i passanti.

Le torri civiche del Nord sono note per i loro carillon, ma quello di Douai ha qualcosa in più: qui, la musica fa parte dell’identità del luogo, tanto da valergli il nome di “città dei carillon”. Lungo la Strada dei Beffroi, vale la pena fermarsi, rallentare, e lasciarsi avvolgere dal suono che attraversa i secoli.
Sulla Strada dei Beffroi: Cambrai
Il Beffroi di Cambrai, già presente nell’XI° secolo, si erge accanto al campanile gotico della chiesa di Saint-Martin, in un dialogo architettonico che attraversa i secoli. Fino al XVIII° secolo era sormontato da una curiosa guglia torta, affiancata da quattro torrette. Nel 1736 venne sostituita da una cupola con lanternino, arricchita nel 1924 da quattro sculture di Marcel Gaumont che raccontano la storia della città.

Au moyen-âge, ce beffroi servait aux gallus qui annonçaient les heures du jour et de nuit sur la cloche, les horaires de couvre-feu, ou prévenaient des attaques et des incendies.
Sur la Route des Beffrois : Comines
Le Beffroi de Comines a été reconstruit dans le style renaissance flamande, lors de l’inauguration de l’Hôtel de ville en 1929. L’architecte régional Louis Marie Cordonnier a unifié deux monuments grâce à l’alliance de briques rouges.

L’Hôtel de ville est inscrit à l’inventaire supplémentaire des Monuments historiques en 2001 et son beffroi est reconnu Patrimoine Mondial de l’Humanité par l’UNESCO en 2005.
Sur la Route des Beffrois : Gravelines
Le Beffroi de Gravelines inscrit au Patrimoine Mondial de l’UNESCO, du haut de ses 27 m, il offre un panorama exceptionnel sur la ville, ses bateaux de pêcheurs, et ses environs.

Ce chef-d’œuvre architecture est à découvrir lors du week-end des Espaces Fortifiés, des Journées du Patrimoine et durant la saison estivale.
Sur la Route des Beffrois : Loos
Le Beffroi de Loos, classé au Patrimoine Mondial de l’UNESCO, représente ce métissage singulier au nord de la France avec ce style néo-flamand de Flandres et de Hollande. Ce donjon fortifié d’échauguettes et de mâchicoulis, en brique vernissé rouge, avec ses 38 m de haut, est surmonté d’un clocheton et d’une flèche.
À travers cette Route des Beffrois, c’est toute une histoire du nord qui se dévoile : chaque beffroi est une sentinelle du temps, dressée fièrement entre ciel et terre, témoin de la richesse patrimoniale des Hauts-de-France. Gravir leurs marches, c’est redécouvrir la fierté d’un territoire forgé par la culture, l’architecture et la mémoire.
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Un article écrit par Émilie FALLOT NGUYEN